Che cos'è il Trattato per la protezione dell'Alto Mare?
I leader mondiali si riuniscono a New York per negoziare un …
Da oggi, per una settimana, i leader mondiali si riuniscono nella sede delle Nazioni Unite di New York per negoziare un trattato per la protezione dell’oceano “Trattato per la protezione dell’Alto Mare” (UN High Seas Treaty). L’occasione è la quinta sessione della Conferenza intergovernativa sulla biodiversità marina delle aree al di là della giurisdizione nazionale (BBNJ).
L’Alto Mare è l’area di mare che si trova al di là della Zona Economica Esclusiva (ZEE) nazionale – oltre le 200 miglia nautiche dalla costa, se gli Stati hanno dichiarato la EEZ – e occupa circa due terzi dell’oceano. Questa zona fa parte delle acque internazionali, quindi al di fuori delle giurisdizioni nazionali, in cui tutti gli Stati hanno il diritto di pescare, navigare e fare ricerca, per esempio. Allo stesso tempo, l’Alto Mare svolge un ruolo vitale nel sostenere le attività di pesca, nel fornire habitat a specie cruciali per la salute del pianeta e nel mitigare l’impatto della crisi climatica.
Allo stesso tempo, nessun governo si assume la responsabilità della protezione e della gestione sostenibile delle risorse di Alto Mare, il che rende queste zone vulnerabili. Di conseguenza, alcuni degli ecosistemi più importanti del pianeta sono a rischio, con conseguente perdita di biodiversità e habitat. Secondo le stime, tra il 10% e il 15% delle specie marine è già a rischio estinzione.
Uno degli obiettivi del trattato è invertire il trend di declino della salute dell’oceano e della perdita di biodiversità ed ecosistemi per le generazioni future e per le popolazioni costiere che dipendono dal mare come fonte di cibo e sostentamento, reddito e svago.
Il dialogo per il Trattato per la protezione dell’Alto Mare si concluderà il 26 agosto e rappresenta il secondo momento del 2022 per trovare un terreno comune per l’oceano. La prima occasione è stata a fine giugno a Lisbona durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano.
Perché è importante il Trattato per la protezione dell’Alto Mare?
Circa il 70% dell’oceano è Alto Mare, l’ultima zona selvaggia e non propriamente regolamentata del pianeta. La vita marina che vive in queste zone è a rischio di sfruttamento, estinzione ed è vulnerabile alle crescenti minacce della crisi climatica, della pesca eccessiva e del traffico marittimo.
Poiché gli ecosistemi in Alto Mare sono scarsamente documentati, i ricercatori temono che gli organismi possano estinguersi prima di essere scoperti. Questo impedisce di studiare propriamente i ritmi di perdita di biodiversità del pianeta, sviluppare modelli previsionali sempre più accurati e accedere a nuove opportunità per le industrie farmaceutiche e di cosmesi.
Ad oggi, la gestione delle attività in mare e la tutela della biodiversità marina sono regolate dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS), firmata nel 1982 e rettificata da 158 Stati Membri. Questa Convenzione ha dei limiti, soprattutto sulle tematiche che riguardano l’Alto Mare e la tutela della biodiversità.
Gli Stati Membri delle Nazioni Unite, le Organizzazioni Non Governative, gli scienziati e i ricercatori ritengono che questo sia un momento cruciale per la definizione di un Trattato dell’Alto Mare che determinerà il futuro dell’oceano, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle sue risorse. In occasione dei precedenti negoziati, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha affermato che la “tradizionale natura frammentata della governance dell’oceano” ha impedito un’efficace protezione dell’Alto Mare.
Il Trattato per la protezione dell’Alto Mare è in fase di negoziazione da anni, ma gli Stati Membri non sono ancora riusciti a trovare un accordo. L’obiettivo ora è quello di rendere il trattato legalmente vincolante. Per questo, almeno 49 Paesi, tra cui il Regno Unito e i Paesi dell’Unione Europea, hanno dichiarato di impegnarsi maggiormente per riuscire a raggiungere un accordo.
Quali sono i punti salienti del Trattato dell’Alto Mare?
In questi ultimi decenni l’avanzare della tecnologia e delle strumentazioni innovative hanno reso l’Alto Mare sempre più accessibile e, di conseguenza, le sue risorse sempre più facilmente estraibili. Anche per questo motivo è importante affiancare questa storica regolamentazione con uno strumento più attuale, olistico e che includa leggi di tutela dell’Alto Mare e della biodiversità che si trova oltre i confini di giurisdizione nazionale.
Uno degli obiettivi più ambiziosi del Trattato per la protezione dell’Alto Mare è quello di tutelare il 30% dell’oceano entro il 2030 attraverso la creazione di una rete di Aree Marine Protette. Attualmente solo l’1,2% dell’oceano è sotto protezione totale.
Circa due anni fa, cinquanta Stati hanno dichiarato di impegnarsi per raggiungere l’obiettivo di protezione del 30% delle terre e dei mari del pianeta. Ma senza un accordo, questi impegni non hanno alcuna base giuridica in Alto Mare.
Inoltre, prima di autorizzare attività commerciali in Alto Mare, come l’estrazione di minerali e risorse in acque profonde, si dovranno effettuare valutazioni di impatto ambientale.
Infine, la negoziazione offre l’opportunità di discutere la tutela della biodiversità marina e delle specie migratorie; la gestione della ricerca di risorse genetiche marine che possono avere un valore commerciale o scientifico per lo sviluppo di farmaci, vaccini e altre applicazioni farmaceutiche, chimiche e cosmetiche; la condivisione dei beni comuni; e i benefici legati al trasferimento di conoscenza e tecnologie.
Un accordo sul Trattato sulla protezione dell’Alto Mare contribuisce notevolmente al raggiungimento dei target dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
A supporto del Trattato dell’Alto Mare
Peter Thomson, Inviato Speciale delle Nazioni Unite per l’Oceano ha espresso parole di speranza per la riuscita della negoziazione attraverso i canali di CBS News:
Dopo i grandi successi ottenuti quest’anno per la salute dell’oceano grazie all’Assemblea dell’Ambiente delle Nazioni Unite a Nairobi (UNNEA 5), dedicata all’inquinamento da plastica in mare, alla Conferenza ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio di Ginevra dedicata all’esclusione di sussidi a metodologie di pesca dannose e alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano (UNOC) di Lisbona, sono fiducioso che gli Stati Membri cavalcheranno l’onda positiva del 2022 verso la tutela della salute dell’oceano concludendo un trattato per l’Alto Mare a New York questo mese.
Peter Thomson, Inviato Speciale delle Nazioni Unite per l’Oceano
Molly Powers-Tora, sostenitrice delle tematiche dell’oceano, ha ribadito l’importanza storica di questi negoziati:
Questa settimana tutti gli occhi sono puntati sulle Nazioni Unite per verificare se riusciremo a raggiungere un consenso su un accordo internazionale che ci permetterà di proteggere e gestire in modo sostenibile il nostro Oceano per le generazioni future.
Molly Powers-Tora, Ocean Advocate
Miguel de Serpa Sorares, che ha tenuto un discorso di apertura per dare il via ai negoziati ha proclamato:
Dato il terribile stato dell’oceano del mondo, è giunto il momento di agire. Come esprimere meglio la nostra determinazione ad agire se non concludendo un accordo resiliente che garantisca la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità nell’oceano globale.
Miguel de Serpa Sorares, Under-Secretary-General for Legal Affairs and UN Legal Counsel
Bibliografia:
- https://press.un.org/en/2022/sea2158.doc.htm
- https://www.science.org/doi/10.1126/science.abe9039
- https://www.theguardian.com/environment/2022/aug/15/un-member-states-meet-new-york-hammer-out-high-seas-treaty
- https://www.bbc.com/news/science-environment-62524611?at_medium=RSS&at_campaign=KARANGA
- https://press.un.org/en/2022/sea2139.doc.htm
- https://www.theguardian.com/environment/2021/jan/11/50-countries-commit-to-protection-of-30-of-earths-land-and-oceans
- https://www.iucn.org/news/marine-and-polar/201909/future-proofing-protections-high-seas
- https://www.pewtrusts.org/en/research-and-analysis/articles/2022/07/27/united-nations-lays-groundwork-to-protect-two-thirds-of-ocean
- https://www.cbsnews.com/news/un-high-seas-treaty-talks-to-protect-oceans-overfishing-sea-mining/
- https://de.euronews.com/2022/08/17/schutz-der-weltmeere-gelingt-in-new-york-der-durchbruch
- https://twitter.com/mollypowerstora/status/1559218617199255552?s=20&t=hRC-dfITFg2-wr4sGaPbRw